Comunicazione

“Quando il Sorriso Diventa una Maschera nel business Online” di Giada Zaccone

Ti sei mai sentito obbligato a sorridere e mostrare entusiasmo sui social media anche quando non ne avevi voglia?

Benvenuto nel mondo del business online, dove siamo bombardati da messaggi che urlano felicità e successo. Ma per mia esperienza ti dico che il percepito non fa la sostanza, nella maggior parte dei casi.
Il mettersi in mostra è visto come la chiave per attrarre clienti, far crescere il tuo network e raggiungere traguardi ambiziosi. Ma cosa succede quando quest o mostrare la felicità si trasforma in una gabbia dorata? Si chiama positività tossica, quel fenomeno che rischia di trasformare il nostro sorriso in una maschera.

E’ un atteggiamento che minimizza o nega le emozioni considerate negative e le difficoltà della vita. È un tipo di positività esagerata, irrealistica e invalidante. Si manifesta quando:

  • Ci sforziamo di apparire sempre felici.
  • Ci colpevolizziamo quando proviamo emozioni che consideriamo negative.
  • Neghiamo la realtà ed evitiamo di affrontare situazioni difficili.

Immagina di aver lanciato un nuovo prodotto e le vendite non vanno come previsto. Il tuo sponsor o un tuo amico in crossline , nel tentativo di motivarti, ti dice: “Non preoccuparti, basta mostrarti positivo! Continua (a fare sempre le stesse cose)!”. Sebbene l’intenzione sia buona, ti senti incompreso e isolato, con le tue preoccupazioni legittime sminuite.

Pensare in maniera positiva, in generale, è importante . Può migliorare il benessere psicologico e aiutarti a superare le sfide quotidiane. Però forzarsi a pensare in modo rigido e positivo può diventare un problema e può farti perdere il contatto con la realtà. Ci vuole equilibrio.

La positività tossica ti porta a reprimere e invalidare le emozioni spiacevoli , minimizzando i tuoi sentimenti, facendoti sentire inadeguato per provarli.
Uno studio della University of California , Berkeley, ha scoperto che le persone che reprimono le loro emozioni tendono ad avere livelli più elevati di stress e ansia. Al contrario, chi esprime le proprie emozioni, anche quelle negative, ha una maggiore capacità di adattamento e benessere psicologico.

Quando ci sforziamo di apparire sempre felici, rischiamo di isolarci. La società spesso stigmatizza le emozioni negative, e chi le esprime può sentirsi escluso o giudicato. Questo isolamento emotivo può avere gravi conseguenze sulla nostra salute mentale.

Negare le emozioni spiacevoli non risolve i problemi, anzi li peggiora . Emozioni come la tristezza, la rabbia o la paura sono segnali importanti che ci aiutano a comprendere le nostre necessità e a prendere decisioni giuste. Ignorarle significa perdere una bussola fondamentale nel navigare la complessità del business.

Uno studio pubblicato nel Journal of Personality and Social Psychology ha dimostrato che le persone che accettano le loro emozioni negative hanno una maggiore capacità di risolvere i problemi. I partecipanti che accettavano la loro rabbia o frustrazione erano più abili nel trovare soluzioni creative e pratiche rispetto a quelli che cercavano di reprimere queste emozioni.

I social media amplificano il problema della positività tossica. Scorriamo costantemente attraverso immagini di vite apparentemente perfette: sorrisi smaglianti, vacanze da sogno, successi professionali ecc ecc… Questo bombardamento di “felicità forzata” ti fa sentire inadeguato e ti spinge a mascherare le tue emozioni reali.
Sicuramente posti una foto sorridente su Instagram, anche se ti senti stressato. I “like” e i commenti positivi possono darti una gratificazione temporanea, ma non affrontano la tua vera emozione. Questo perpetua un ciclo di insoddisfazione e isolamento.
Uno studio della Royal Society for Public Health ha scoperto che l’uso intensivo dei social media è collegato a livelli più elevati di ansia, depressione e solitudine, soprattutto tra i giovani. La costante esposizione a immagini di felicità forzata può creare un senso di pressione e inadeguatezza.

A proposito dei social media ti faccio una piccola parentesi, ti consiglio un documentario che ho visto su Netflix molto significativo che si chiama “The Social Dilemma”: è abbastanza impattante sentire come sviluppatori o Ceo parlino di tutte le strategie psicologiche, della dipendenza e non ti spoilero altro. In ogni caso è significativo per te capire quando profondamente arrivino dentro di noi alcuni strumenti senza che noi ce ne accorgiamo. E nonostante queste persone siano dietro tutta l’architettura dei social anche loro sono stati vittime delle loro stesse strategie provando dipendenza, stati d’animo alterati e altro per un tempo più o meno breve.

Tornando a noi. Il pensiero positivo autentico non è la negazione delle difficoltà, ma la capacità di riconoscere tutte le emozioni, incluse quelle spiacevoli, e di utilizzarle come strumenti per crescere. Proprio come nella fisica quantistica, dove le particelle subatomiche esistono in stati di potenziale fino a quando non vengono osservate, le nostre emozioni e pensieri possono coesistere in una serie di possibilità.

In fisica, il principio di sovrapposizione afferma che una particella può esistere in più stati contemporaneamente fino a quando non viene misurata. Allo stesso modo, possiamo riconoscere che le nostre emozioni non sono binarie (positive o negative), ma possono coesistere in stati di complessità. Riconoscere e accettare questa complessità ci permette di prendere decisioni più informate e consapevoli.

Se hai un problema nel tuo business, un approccio di pensiero positivo autentico potrebbe essere: “Questo è un momento difficile, ma posso imparare qualcosa da questa esperienza e cercare soluzioni per migliorare la situazione.” Questo approccio riconosce la difficoltà, ma si concentra anche sulle possibili soluzioni.

Per non cadere nella trappola della positività tossica, ricorda che le emozioni negative non esistono. Esistono le emozioni, punto. Tristezza, rabbia, paura, gioia: tutte svolgono un ruolo importante nella nostra vita e nel nostro business. Ci aiutano a capire ciò di cui abbiamo bisogno, ciò che ci fa sentire a disagio e ciò che ci dà gioia.

Per mia esperienza personale, ogni volta che mi sono tuffata e ho vissuto a pieno dolori, difficoltà ne sono uscita certo con lividi e ferite ma certamente più consapevole e matura pronta per salire il gradino di evoluzione successiva.

Accettare le emozioni significa accettare se stessi, con tutte le sfaccettature che ci rendono umani. Non devi sempre mantenere un atteggiamento positivo, se non è quello che senti. In questo modo cresci e capisci meglio te stesso e il mondo che ti circonda.

Abbracciare un pensiero positivo autentico significa trovare un equilibrio. La vera felicità non è la negazione della tristezza, ma la capacità di vivere pienamente ogni momento della nostra esistenza.

La vita è un viaggio bellissimo, complesso e ricco di sfumature. Abbraccia tutte le tue emozioni e permetti a te stesso di vivere pienamente ogni momento.

Il prezzo dell’autenticità è la vulnerabilità e non c’è niente di più coraggioso.” Brenè Brown

Ti auguro il meglio,

GIADA ZACCONE | Autrice di Mindset Quantico e Formatore Certificata AIF

Articoli correlati

“Da public speaking all’Arte di Parlare al Pubblico” di Andrea Bordin

La redazione

“La Terapia d’urto nel Network Marketing” di Andrea Cesaro

La redazione

Sette strategie per assegnare la giusta priorità ai tuoi impegni

La redazione

Lascia un commento

Per offrirti un' esperienza di navigazione efficace il nostro sito utilizza dei Cookies. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo. Chiudi Trattamento dei dati personali