LA RIVOLUZIONE DEL MONDO DELL’ACQUA INIZIA DA QUI: PARTE PRIMA
ACQUA DEL RUBINETTO VS ACQUA IN BOTTIGLIA
Solo un italiano su tre si fida a bere l’acqua del rubinetto. Per quali motivi?
L’acqua di rete è prelevata da falde sotterranee oppure da corsi d’acqua superficiali. Decenni di industrializzazione e di sviluppo agricolo hanno prodotto un progressivo inquinamento delle fonti idriche tale da minare la fiducia dei consumatori che sempre più orientano la scelta verso l’acqua in bottiglia.
Sempre più spesso nelle fonti idriche si ritrovano concentrazioni anche notevoli di sostanze nocive: erbicidi, pesticidi, fluoruri, arsenico, PFAS sono alcuni dei problemi che spingono all’acquisto di acqua in bottiglia. Inoltre da interviste effettuate sull’uso del servizio idrico emerge che la scarsa fiducia nell’acqua del rubinetto deriva da vari fattori:
- La sgradevolezza del sapore
- La scarsa fiducia nei controlli di potabilità dell’acqua
- Il colore dell’acqua del rubinetto
- L’erogazione dell’acqua è soggetta ad interruzioni/razionamenti
- si l’acqua imbottigliata porti effetti benefici per l’organismo
L’Italia sconta inoltre lo stato delle reti idriche e degli impianti: il 60% è stato messo in posa più di 30 anni fa, il 25% di queste superano i 50 anni: per questo motivo le perdite sono superiori al 42% causando, soprattutto nell’area del mezzogiorno, disservizi alle utenze.
Per la somma di questi motivi, oltre che alla grande spinta di marketing a favore dell’acqua in bottiglia, l’Italia si posiziona al primo posto in Europa per il consumo di acqua confezionata (222 litri pro capite), terza a livello mondiale dopo Messico e Arabia Saudita.
Ogni anno nel nostro Paese vengono consumate 8 miliardi di bottiglie da 1,5 litri di acqua minerale che producono 280 mila Tonnellate di rifiuti in plastica che non vengono riciclati trovando posto in discariche, in inceneritori o nel peggiore dei casi dispersi nell’ambiente.
Anche in termini di emissioni di CO2 i numeri sono impressionanti: per la sola produzione di bottiglie in PET immesse nel mercato e non riciclate, le emissioni sono stimate in circa 850.000 di Ton CO2 equivalenti.
Quindi:
- il consumo dell’acqua in bottiglia causa problemi all’ambiente e influisce negativamente sulle emissioni di CO2
- l’acqua del rubinetto è considerata con sfiducia…
Eppure, l’85% dell’acqua erogata dagli acquedotti italiani è considerata di ottima qualità. Ma solo 1 italiano su 3 la beve regolarmente.
E se l’acqua del rubinetto fosse davvero la migliore? Se con la semplice operazione di purificazione si riuscisse a migliorare la percezione di qualità?
Un atteggiamento consapevole e orientato alla sostenibilità ambientale può essere accompagnato verso scelte di impianti di purificazione in grado di abbattere le sostanze inquinanti potenzialmente presenti nell’acqua del rubinetto.
Diverse sono le tecniche di purificazione ed è necessaria un’attenzione massima agli effetti che ciascuna di queste produce nel trattamento dell’acqua potabile.
Tra le tecniche più diffuse troviamo la microfiltrazione, l’ultrafiltrazione, la nanofiltrazione e l’osmosi inversa.
Ne parleremo nel prossimo articolo.
Ufficio stampa: NANO SYSTEM