Storie di successo

Intervista a Giorgio Burgalassi, PRESIDENTE & CEO SNEP S.P.A.

Benvenuti a tutti gli amici di Networker Magazine. Oggi una super intervista ad un uomo che nella nella sua storia lavorativa è stato prima un Networker di successo e dopo un Imprenditore di successo creando un’azienda che negli ultimi dieci anni ha scritto la storia del Network Marketing in Italia e lo sta vedendo anche protagonista all’estero.

Oggi abbiamo qui con noi Giorgio Burgalassi, Presidente & Ceo di Snep.

Ciao Cristian, buongiorno a tutti gli amici di Networker Magazine. Grazie di questa l’opportunità che mi hai dato di raccontare un po’ di Snep, che fra due mesi compie dieci anni.

Sono stati dieci anni veramente affascinanti, straordinari, non previsti e non calcolati, perché come quando un imprenditore inizia a fare un’impresa, non sa esattamente a cosa va incontro.
Ha ovviamente un sogno, voglia di fare, ci mette tanto entusiasmo, tanta passione, ma non possedendo la sfera di cristallo e non potendo prevedere il futuro, non sa a cosa va incontro.
Questa è stata la mia paura, perché quando ho iniziato a disegnare questa avventura dovevo imprimere e portare un entusiasmo fuori controllo a tutte le persone che mi circondavano, che avrei coinvolto in questa attività. Gli dicevo che saremmo diventati ricchi, avremmo fatto grandi successi, avremmo fatto grandi numeri … e questo lo raccontavo il giorno, mentre la notte pregavo perché succedesse, perché non avevo nemmeno la certezza. Era veramente tutto molto fumoso, molto nebbioso.

A proposito di nebbia, voglio raccontarvi un piccolo aneddoto che ho imparato nella vita:

“Se in un giorno di nebbia vedi 30 metri, non ti preoccupare, per vedere oltre… devi percorrere i primi 30 metri e poi ne vedrai altri 30”

Così è stato e così è partita questa avventura. La chiamo avventura perché ti posso assicurare che il 2014 non era l’anno migliore per poter mettere su un impresa Il mercato stava andando un po’ giù, era tutto molto molto preoccupante. Ricordo ancora che quando incontrai un mio amico, proprio nei primi inizi, gli dissi “guarda sto facendo una cosa, sentirai parlare di me, o nel bene o nel male, o farò un danno enorme o farò un successo enorme”. Grazie a Dio, grazie a tutti, è stato un successo.

Questa azienda è nata con molta umiltà, pian piano, con degli amici che venivano da altri Network abbiamo costituito questa azienda, dove sì, è vero sono il maggior azionista, ma è vero anche che se non avesse avuto il supporto morale e lavorativo delle persone che hanno partecipato a questa avventura, forse non sarei arrivato dove sono arrivato. Quindi devo un ringraziamento a tutte le persone che mi hanno seguito fin dall’inizio e  che hanno creduto nel sogno, e ce l’hanno messa tutta per raggiungere importanti risultati.

Prima di fondare Snep ho fatto più di 20 anni di network. La mia esperienza mi è stata di grande aiuto, ma non avevo la più pallida idea di quello che fosse fare l’imprenditore, gestire un ‘azienda, la contabilità, i soldi, le banche etc…

Ero un distributore che aveva il suo controcorrente in banca e basta. Oggi gestire un’azienda con 45 dipendenti, che ogni giorno ti porta ad affrontare nuove situazioni, nuove problematiche, nuove cose da guardare, da vedere e da risolvere, è veramente un mestiere che ho dovuto imparare e sto ancora facendo.

Ho cercato di trattare tutti da esseri umani e non da sottomessi, ho cercato di trattare i distributori come se fossero i primi della classe e non da persone di insuccesso. Io ho creduto nel loro successo. Quando incontro un distributore o un nuovo distributore che inizia a fare questa attività, io lo vedo già a Diamante, lo vedo già nel mondo, nell’olimpo del suo successo e questo senz’altro mi è stato di aiuto per poter fare tutto quello che ho fatto.

In questi dieci anni non ho fatto tutto bene, sarei un megalomane a dirlo, sarei un presuntuoso. Ho sbagliato, fatto degli errori, ma probabilmente la mia esperienza di 20 anni di Network e tanto marciapiede che ho percorso in passato, mi ha aiutato a commettere meno errori di quello che avrei potuto commettere.

Quando nel 92 ho cominciato ad occuparmi di Network Marketing full time, partendo da zero, senza nessun apporto economico, ho fatto una scommessa con me stesso e lì è nato lo slogan che oggi usiamo in azienda quotidianamente e che mi sono anche tatuato su un braccio «Costi quello che è scosti, ce lo devo fare».

Mi sono messo sempre esso in gioco, assumendomi le responsabilità quotidiane, settimanali, mensili, annuali.

Io ringrazierò Dio di avermi fatto incontrare il Network Marketing perché mi ha dato tantissimo. Auguro a tutti di fare carriera nel network perché le grandi soddisfazioni che ottieni in questa tipologia di mercato è straordinaria e ti può portare veramente a grandi soddisfazioni non solo per il guadagno che è importante, ma per i riconoscimenti, la pacca sulla spalla, l’incoraggiamento, la gratitudine, l’essere gratificati per quello che si fa, che paga forse di più dei soldi che guadagni.

Quando è nata Snep ho disegnato il piano marketing, fatto cose e azioni che erano dettati dalla mia esperienza. Questo mi ha aiutato tanto a non fare errori che un imprenditore normale, senza nulla togliere alla capacità imprenditoriale di chiunque, difficilmente riesce a fare se non ha avuto una grande esperienza del passato. Per me è stato vincente.

Quanto la tua esperienza da Networker è stata importante e cosa ancora oggi condividi con le persone che collaborano in Snep?

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Quindi creare le regole è stato fondamentale per Snep così come lo è stato nella tua ex azienda.

Sì, avere delle regole e giusti atteggiamenti è stato per me un insegnamento fondamentale che ho scelto di adottare come prima regola in Snep. Poi ci sono tante altre situazioni che ho imparato e anche le piccole sfumature sono diventate importanti per il raggiungimento dell’obiettivo.

Questo è molto importante perché la tua esperienza ti ha portato poi al successo e dare a chi lavora, il massimo di quello che si può dare. Dalla formazione ai prodotti, al piano compensi.

Ti faccio un altro esempio che può essere di aiuto e aprire la mentalità delle persone che ci stanno ascoltano.

Le aziende che vendono con la classica rete commerciale, fatta di agenti che si occupano della distribuzione sul mercato, divisi in varie zone, nel momento che hanno successo e portano fatturato all’azienda, non sono tutelati nella loro crescita ma vengono affiancati da altri agenti con i quali vanno a dividersi il fatturato. Perché succede questo? Perché la mentalità di quell’imprenditore è di tenere si persone che abbiano un reddito piuttosto alto, ma allo stesso tempo contenuto, perché altrimenti diventano più importanti dell’azienda e a quel punto preferiscono avere più persone nella stessa zona che si dividono il fatturato convinto che se ha più persone che lavorano fa più fatturato.

Nel network invece non è così. Più guadagnano i distributori e più io sono felice. Oggi che paghiamo cifre astronomiche in termini di provvigioni io sono strafelice perché vuol dire che l’azienda lavora di più, l’azienda guadagna di più e alla fine anch’io guadagno di più. Non mi interessa se un distributore guadagna 100 mila euro, o 150 o 200 perché vuol dire che è una persona che fa un lavoro importante, lo sviluppa, lo crea, raggiunge i suoi sogni e nel suo sogno c ‘è anche il mio sogno.
Se io voglio portare questa azienda da 50 milioni a 500 milioni, vuol dire che devo aumentare per 10 il fatturato, e allo stesso tempo per 10 anche il totale delle provvigioni delle persone che ci lavorano.

Snep esiste da dieci anni e se voi andate a prendere i bilanci presso la camera di commercio di Pisa, in questi dieci anni l’azienda ha sempre avuto utili. Quindi vuol dire che i calcoli sono fatti bene, che le spese sono coperte, che le spese generali sono coperte, che le provigioni sono coperte e garantite, perché una delle preoccupazioni che ho avuto nel periodo iniziale della mia attività era quella di non riuscire a farla andar bene questa azienda e mettere in difficoltà non tanto me ma la famiglia intera che aveva deciso di lavorare per noi e non poter permettere di raggiungere quell’obiettivo e quel sogno che invece deve essere intrinseco in questa attività. Perché io gli dico sempre, come dico a tutti, se non sogni mi dici cosa vivi a fare.

La vita è entusiasmante nel momento in cui hai un sogno da realizzare e allora dai il massimo per poter raggiungere l ‘obiettivo.

E se questo dovesse venire a mancare sarebbe per me il dolore più grande, perché ho sulle spalle la responsabilità di un bambino che va a scuola, di una famiglia e di un lavoro di queste persone che stanno raggiungendo o stanno lavorando per raggiungere qualche obiettivo. Io mi sento responsabile in questo senso.

Il raggiungimento del sogno di queste persone passa attraverso una serie di strumenti che come azienda immagino che metterete a disposizione. Come è strutturate la crescita per i networker e per chi inizia questa attività senza avere conoscenza?

Oggi siamo molto fortunati perché abbiamo circa un centinaio di diamanti che sono tutti molto bravi, molto preparati, sanno fare formazione ai loro gruppi e cominciamo a lavorare come si deve nel mondo del network, dove c’è condivisione da parte di tutti.

Noi diamo il nostro supporto, abbiamo specialisti che ci aiutano a spiegare i prodotti, che danno informazioni sui nostri integratori che vanno ad integrare l’alimentazione quotidiana e portano benessere. Con grande piacere cito Maico Polzella, che mi ha dato il coraggio di partire e con la quale Snep è nata. Un giorno mi disse «Non ti preoccupare, io ti faccio i prodotti e tu li vendi».

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Abbiamo sempre selezionato persone che potessero aiutare da un punto di vista di tecnica, su quello che riguarda i prodotti e il loro valore, e poi formatori, che aiutassero i distributori ad avere il coraggio e a mantenere l’entusiasmo, la passione e la motivazione per poter sviluppare questo lavoro, perché che se ne dica quando un distributore inizia a fare questa attività è una persona che si mette in proprio.

Io ho avuto Jim Rohn, nell’azienda dove ho lavorato, e mi ha dato tantissimo. Spero anche io di aver fatto tanto per i miei distributori, e continuerò a farlo. Adesso collaboriamo con Paolo Borzacchiello, famoso scrittore e grande persona che ci sta dando una grande mano in questo progetto formativo.

Il 18 e 19 maggio a Padova si terrà la vostra European Convention dove si andranno a riunire i vostri distributori italiani e non solo. Snep oggi è presente in alcuni paesi europei. Quali saranno i prossimi passi verso una espansione fuori dall’Italia? Questo sarà anche l’anno dei festeggiamenti dei primi 10 anni di attività. Cosa prevedi per i prossimi dieci anni?

Compiremo Il decimo anno in realtà a giugno e lo festeggeremo a settembre. Snep è nata il 26 giugno del 2014, ma il 20 settembre abbiamo fatto, come si dice in inglese, l’opening ceremony, ovvero la cerimonia di apertura. Ricordo ancora che avevamo una sala da mille posti, duemila pre-registrazioni e non avevamo ancora venduto un prodotto. Ci aspettavamo che venissero almeno un migliaio di persone e incredibilmente ne sono venute 180. E’ stato un successo enorme, lo stesso. La sala era un po’ vuota, abbiamo fatto un po’ la figura meschina…. però avevamo tanta di quella carica, di quell’entusiasmo che te non hai la più pallida idea, ci sprizzava fuori dagli occhi.

A Padova verranno da tutta Europa perché è l’evento della Convention Nazionale che facciamo annualmente per la nostra azienda e sarà un momento d’incontro, momento di formazione e un momento di gratificazione per tutti i riconoscimenti delle persone.

Insomma, questo anno è tutto un anno di festa, perché dieci anni sono dieci anni …. e poi c ‘è un fatto molto importante: noi siamo appena partiti, siamo ancora giovani, siamo piccolini. Il nostro sogno, il mio sogno, ma sta diventando anche il sogno di tutti, è non fare 50 milioni fatturato e crescere. Questi prossimi dieci anni saranno destinati a moltiplicare per dieci o per venti la nostra importanza sul mercato.

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Sono convinto che i distributori Snep e non solo, che stanno ascoltando questa intervista, ascoltare che per i prossimi dieci anni c’è questa grande voglia di crescere è una grande spinta a fare sempre di più e a sentirsi sempre di più tranquilli della scelta che han fatto.

Voglio confessarti una cosa.
Di recente ho fatto un esame e mi hanno detto che la mia età biologica è di 56 anni. Io ho 72 anni e questo mi ha rincuorato perché significa che ho altri venti anni per portare avanti questa azienda.
Naturalmente sto scherzando e mi sento orgoglioso di avere degni eredi che potranno seguire le mie orme e andare avanti in questa attività.

Questa è un ‘azienda destinata a fatturare un miliardo nel giro dei prossimi cinque anni. Ci stiamo attrezzando e organizzando giorno dopo giorno per raggiungere questo traguardo.

Abbiamo costruito il nuovo polo logistico dove c’è un macchinario super tecnologico che gestisce tutte le spedizioni. Facciamo fronte a 8 .000 spedizioni al giorno come fossero 3 .000. Abbiamo pensato al futuro.

Io ho avuto la fortuna di visitare la vostra sede ed ho percepito sia nei vostri uffici, che visitando il vostro polo logistico per il quale ti faccio i miei complimenti, quella grande voglia di fare e di crescere.

Tutti noi non abbiamo perso il sogno. Se perdi il sogno muori. Muori da un punto di vista energetico. È il sogno che ti tiene in piedi. Io ho tanta voglia di fare. Non mi sento arrivato. Stiamo partendo adesso. Ora siamo sicuramente più attrezzati, siamo tante persone, abbiamo testimoni, abbiamo casi di successo, abbiamo gente che comincia a venire agli incontri con macchine di un certo livello e che comprano la loro casa dei sogni.

Dieci anni fa, quando siamo partiti non avevamo nulla, e come dico spesso io, nemmeno gli occhi per piangere … però avevamo un sogno e il sogno non l’abbiamo perso.

A volte ci criticano un po’, ma questo fa parte del gioco, chi non è criticato? Anche Maradona era criticato. Ben vengono le critiche, perché ci aiutano e ci insegnano a crescere. Ben vengono le persone che perdono affetto nei nostri confronti, perché cerchiamo di lavorare affinché questo non succeda. Vogliamo costruire, non vogliamo distruggere. Quando un distributore va via e cambia azienda, mi va via un pezzo di cuore, credimi. Però la domanda che mi faccio è dove ho sbagliato? dove abbiamo sbagliato? cosa potevamo fare per aiutare di più quel distributore?.

Oggi siete una fantastica famiglia allargata. Quante persone collaborano in Snep?

Oggi abbiamo 70 mila distributori e 46 dipendenti.

La cosa di cui vado più orgoglioso è quello di aver creato qualcosa di solido che è sempre stato il mio intento iniziale. Volevo replicare quella solidità che avevo vissuto in passato nella mia ex azienda e ci sono riuscito. Per venti ‘anni sono stato pagato ogni quindici del mese, mai un giorno di ritardo. È questo che volevo, avere un ‘azienda solida che potesse portare al distributore quella tranquillità economica in qualsiasi momento della propria crescita anche con guadagni importanti.

Volevo dare tranquillità. Cosa che non ho potuto dare 10 anni fa alle persone che sono partite dove c’era solo il sogno. Abbiamo anche superato periodi difficili come il Covid, momenti di diffidenza da parte delle persone che hanno pensato che fosse un fuoco di paglia, momenti in cui alcuni soci sono usciti, hanno fatto un’azienda loro e si sono messi in concorrenza contro di noi per poi fallire. Abbiamo superato chi ci prende da esempio e dice che se i distributori Snep sono quelli che fanno il fatturato, allora portiamo via. Superiamo le difficoltà quotidiane, non annuali, quotidiane.

Se siamo sempre vivi, se siamo forti, se abbiamo risultati, vuol dire che è qualcosa di solido e di base c’è in questa attività.

Ma sicuramente anche perché io che lo vedo anche dall ‘occhio esterno, anche un po’ critico, perché poi metto sempre a confronto le aziende, quello che esce fuori di Snep è la grandissima solidità e questo permette comunque di essere tranquillo in quello che è il progetto e il sogno che tu poi, da presidente, proprietario, fondatore di questa azienda, riesci a regalare alle persone ogni santissimo giorno.

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Il tuo sogno, Giorgio, naturalmente l ‘hai detto, duplicare quintuplicare duplicare i fatturati, però qual è il sogno proprio tuo finale di questa idea che ti è passata per la testa dieci anni fa?

Tu mi stai facendo dire una follia adesso.
Il mio sogno è tornare da dove sono venuto. Io ho cominciato a lavorare nel Network con prodotti che venivano dall’America e io voglio diventare un’azienda che esporterà in America gli stessi prodotti italiani con i quali ho cominciato a lavorare. Espandermi nelle Americhe, America del Nord, America del Sud e America Centrale. Questo lo vedo ancora molto nebuloso, però mi hanno insegnato che 30 metri alla volta si va avanti.

Quale è il futuro del network marketing, secondo te?

Fai la domanda alla persona sbagliata, perché io sono innamorato del Network Marketing. Me ne sono innamorato dopo due mesi che lo conoscevo quando ho capito come funzionava il piano marketing. Non c’è niente di uguale che possa permettere a una persona normale di raggiungere un successo economico invidiabile, perché quello che c’è nella normalità non ti porterà mai ai risultati che ti può portare il Network. Non è detto che sia certo, perché non c ‘è niente di certo, però è probabile, c ‘è una probabilità, cosa che negli altri settori non c’è.

Qui non importa essere laureati, bravi professori o chissà cosa … l’importante è essere persone normali che si muniscono di buona volontà, di entusiasmo e di passione, non serve altro, non servono soldi, non serve niente, serve questo e il network marketing è l’unico modo.

Attenzione a dove si ripone il proprio futuro, perché io quando entro in un ‘azienda di network marketing non è che faccio il mio lavoro classico. Io vado a costruire qualcosa che mi darà un risultato nel tempo. E se ripongo il futuro in un ‘azienda farlocca o truffaldina il danno è fatto.

Invito tutti gli utenti che ci ascoltano di andare a verificare non solo i bilanci di un’azienda, ma in qualche modo riuscire capire e a verificare se l ‘azienda versa i contributi, paga l ‘IVA, è in regola con lo Stato. Perché non sarebbe la prima volta che si scopre dopo dieci anni le aziende non hanno versato contributi, pagato le trattenute dipendenti, pagato le trattenute ai distributori.

Il futuro c’è per le aziende serie, questo te lo garantisco, e c ‘è per i distributori che si affidano alle aziende serie. I guadagni facili non esistono.

Giorgio, io ti ringrazio infinitamente per averci dedicato questo tempo, averci raccontato Snep, il tuo sogno, come si guarda al futuro e anche quello che sono i tuoi pensieri condivisi con tante persone che si stanno avvicinando a questo mondo e possono essere interessate al Network Marketing.

Poche settimane fa, quando hanno intervistato Sinner dopo aver vinto il Master di Miami, ha detto una cosa che mi è piaciuta moltissimo: “Non è successo nulla, da domani mi ricomincio ad allenare”. Ti voglio rispondere nello stesso modo perché veramente non è successo niente in questi dieci anni. Da domani mattina siamo lì in pista a cercare di far meglio, migliorarci, aiutare più persone possibili, migliorare l’aspetto economico e l’aspetto fisico delle persone.

Questo è il nostro scopo e questo è il nostro intento nel futuro.

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