Motivazione

La leadership è uno sport estremo. Quanto sei allenato?

Nel management come nello sport, la stabilità prolungata è dannosa e rende impossibile il miglioramento delle performance

Uno sport estremo è un’attività sportiva, anche tradizionale, caratterizzata dalla ricerca di emozioni straordinarie, ottenute attraverso la sperimentazione del pericolo e un intenso impegno fisico. Se sei un leader sei anche un esploratore estremo.

Il nostro mondo è dominato dagli estremi

I nostri antenati – sostiene Nassim Nicholas Taleb – si sono evoluti nel “Mediocristan”, un ambiente dominato dalla probabilità gaussiana nel quale gli eventi rari pesano pochissimo e sono perciò relegati nelle parti più sottili e distanti delle code della tipica curva a campana. Essa ha una precisa caratteristica: il 95% dei valori ricade in un intervallo pari a due volte la deviazione standard (σ) al di sopra ed al di sotto della media. Detto in altre parole: i valori estremi sono assai poco probabili.

Oggi invece siamo sempre più spesso costretti a muoverci nell’”Estremistan”, un ambiente in cui i cigni neri, cioè gli eventi altamente imprevedibili, si verificano più spesso generando cambiamenti repentini e shockanti. Il “Mediocristan” è caratterizzato da un gran numero di variazioni di entità contenuta, l’Estremistan, invece, da poche variazioni di entità gigantesca. La leadership, dunque, si manifesta sempre di più nella capacità di gestire queste ultime in modo che non siano distruttive.

La stabilità è una bomba ad orologeria

Cosa possono fare i leader per allenarsi ad ammortizzare gli effetti di una rivoluzione improvvisa, sia essa causata da un competitor, da un’innovazione tecnologica oppure da una variazione di mercato? È fondamentale che imparino a tollerare e perfino a favorire, giorno dopo giorno, aree circoscritte di confusione. “Di fatto, confondere leggermente le persone fa bene, sia a voi che a loro”. Taleb fa un esempio molto semplice: immagina una persona puntualissima ed estremamente prevedibile che torna a casa alle sei in punto ogni giorno per quindici anni. Se un giorno dovesse fare anche solo pochi minuti di ritardo getterebbe la sua famiglia nel panico. Al contrario, qualcuno con abitudini orarie molto più mutevoli, non desterebbe nessuna preoccupazione. Le variazioni rendono i sistemi più elastici. Un altro esempio? I piccoli incendi, periodicamente, ripuliscono i boschi dal materiale più infiammabile, in modo che questo non abbia il tempo di accumularsi e, forse, alimentare un incendio di proporzioni devastanti.

Il miglior allenamento del leader prevede numerose serie di imprevisti e “affondi”

Una grande idea comporta sempre un’alta percentuale di rischio. Nessuno sa come andrà fino a quando non verrà testata dagli stakeholder, dagli utenti finali e dal mercato. Testando spesso e in fretta, il leader espone se stesso e il suo team a tanti piccoli errori e fallimenti che rendono più elastico il progetto complessivo. Non a caso “Fail fast” è il mantra dalla Silicon Valley, dove un grande numero di start up ha breve vita e dove recentemente sono nate le grandi aziende al mondo. Se un’idea non funziona, bisogna abbandonarla, chiudere velocemente e tentare nuove vie, altre idee, forti dell’esperienza acquisita. In un’epoca in cui le conoscenze valide in passato scadono in fretta, tanto più si è disposti ad andare a fondo e risalire, provare e perfezionare, avanzare e virare, tanto più ci allena al raggiungimento di performance estreme di fronte agli imprevisti estremi.

Leader, da dove inizia il tuo allenamento nell’Estremistan?

Filosofo, saggista e matematico, Nassim Nicholas Taleb è autore bestseller di Antifragile e del libro Il Cigno Nero, il titolo di saggistica più venduto del 2007 da Amazon pubblicato in 27 paesi, che è stato inserito nella classifica dei libri che hanno cambiato il mondo. Il suo libro Giocati dal caso è stato definito da Fortune “uno dei libri più intelligenti di tutti i tempi”.

Nassim Taleb ha dedicato la sua vita allo studio dei processi (percettivi, sociali e cognitivi) di fortuna, incertezza, probabilità e conoscenza.

Empirista e operatore di borsa, insegna Scienze dell’incertezza alla University del Massachusett ed è attualmente professore distinto di Ingegneria del rischio presso la Scuola di Ingegneria di Tandon NYU. Ha trascorso ventun anni come responsabile del rischio (trader quantitativo) prima di diventare ricercatore nel campo dei problemi filosofici, matematici e soprattutto pratici con probabilità.

Fonte: Performance Strategies partner di Networker Magazine

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