Tecnica

Il valore dell’intuito nel business consapevole di Alessia d’Epiro

Spesso quando si parla di fare impresa, imprenditoria e startup, si utilizzano concetti che richiedono degli approfondimenti per essere compresi appieno. Uno di questi, di grande attualità, è quello del cosiddetto “business consapevole”.

L’idea imprenditoriale può banalmente essere definita come l’intuizione geniale, la scintilla che innesca il meccanismo, il catalizzatore che avvia la reazione. Ma è anche vero che è bene diffidare di chi, in modo superficiale, ci viene a raccontare di aver creato la sua attività semplicemente svegliandosi una mattina con un’idea brillante in testa.

Per un’idea imprenditoriale ci vuole molto più di una giornata fortunata o dello svegliarsi con il piede giusto.

Quelle valide, infatti, nascono dall’unione tra l’intuizione e l’analisi del mercato, proprio perché hanno come fine pratico la creazione di un’impresa capace di soddisfare un bisogno, risolvere un problema, innovare prodotti e servizi già esistenti oppure crearne ex novo. Il business consapevole consiste proprio in questa unione armonica tra capacità intuitiva e nozioni di marketing.

Spesso, però, il valore dell’intuito viene sottovalutato, sopratutto nel business. È invece uno strumento utilissimo che vale la pena sviluppare. E a fine articolo troverai un utile esercizio per iniziare subito. Ma prima cerchiamo di capire perché l’intuito è così importante.

UN PO’ DI STORIA: L’ESEMPIO DI LUISA SPAGNOLI

In un’epoca in cui la società italiana relegava la donna ai tradizionali compiti di cura della famiglia, Luisa Spagnoli ha saputo essere un’esempio di imprenditrice illuminata unendo “Impresa” e “Intuito” in un mix vincente.

Nel 1907 fondò La Perugina, assieme a Francesco Buitoni e Leone Ascoli, perché aveva intuito che dolci, confetti e caramelle, grazie alla produzione industriale, non sarebbero più stati prodotti destinati esclusivamente alle classi più abbienti.

Allo scoppio della Grande Guerra, con gli uomini impegnati al fronte, ha assunto le donne come operaie prevedendo per loro una serie di benefit (come nursery e asilo aziendale) per aiutarle a conciliare lavoro e famiglia.

Nel 1918, l’intuito la porta ad una ulteriore svolta innovativa. Luisa acquista un terreno e decide, tempo dopo, di utilizzarlo per allevare conigli d’angora. E’ proprio il loro pelo, così morbido e caldo, che le dà l’idea giusta per la creazione di una nuova impresa: la “Angora Luisa Spagnoli” (1928).

Il resto è storia. Una storia che continua ancora oggi.

MA COS’È ESATTAMENTE L’INTUITO?

L’intuito è un processo di acquisizione delle informazioni indipendente dai nostri cinque sensi fisici.

Tutti noi nasciamo dotati di intuito.

Il problema è che veniamo in genere educati a reprimerlo, perché le regole della nostra società ci inducono ad affidarci in primis alla logica e alla razionalità. Siamo perciò portanti a credere che, senza informazioni dettagliate, non si possano prendere decisioni importanti. Invece, Jonas Salk, medico, scienziato e batteriologo statunitense diceva: “Intuition will tell the thinking mind where to look next” (L’intuito dirà alla mente dove guardare per il passo successivo).

Secondo Lynn Robinson, autrice di vari libri sul tema, l’intuizione può manifestarsi come un’immagine, una sensazione, un’emozione, un’impressione, o anche sotto forma di parole o di un pensiero.

Si parla inoltre comunemente di “intuito femminile” – anche se ormai è dimostrato come rappresenti uno strumento efficace sia per le donne che per gli uomini.

Come dimostra l’esempio di Luisa Spagnoli, una vera intuizione difficilmente potrà condurci sulla strada sbagliata. Sviluppare il “muscolo” dell’acume mentale equivale dunque al fare un buon investimento. Richiede del tempo, ma alla fine ne fa risparmiare molto di più.

L’INTUITO IN AZIONE NELLA MIA VITA QUOTIDIANA

Ci sono molte circostanze in cui l’intuito è intervenuto per mostrarvi “il passo successivo”, nell’ambito della mia professione di business coach. Vi racconto, ad esempio, un piccolo episodio accaduto di recente.

Mi ero svegliata pensando ad un mio cliente che avevo seguito tempo prima. Sentivo di voler parlare con lui, per sapere se tutto stesse procedendo bene. Quel giorno avevo molte cose da fare e perciò ho dovuto accantonare il pensiero per un po’. Giunta in ufficio, però, mi è tornato subito in mente. Ho scelto di dare retta al mio intuito. Ho inviato una mail al cliente chiedendogli come stessero procedendo i suoi obiettivi. E ho scoperto che, proprio nello stesso momento, anche lui mi stava scrivendo una lunga mail per aggiornarmi sull’andamento degli ultimi mesi e richiedermi una nuova sessione di coaching.

L’intuito, quando lo ascoltiamo, sa come farci essere tempestivi.

UN ESERCIZIO PER SPERIMENTARE
L’intuito è come un muscolo: se non lo esercitiamo tenderà ad atrofizzarsi.

Invece bisogna restare aperti rispetto alle nostre percezioni, per essere in grado di riconoscerle quando si presentano, fidarsi e utilizzarle nel modo giusto. Come si può fare tutto questo?

Un buon modo di esercitarsi per la crescita e lo sviluppo di un business consapevole è quello di imparare a meditare utilizzando le tecniche di visualizzazione creativa.

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