Storie di successo

Intervista a Leonardo Verona, Blue Diamond JIFU

Un saluto a tutti gli amici di Networker Magazine. Oggi qui con noi abbiamo un ragazzo super, un ragazzo che seppur giovanissimo, già da sette anni lavora nel settore del Network Marketing con risultati veramente importanti.

Diamo il Benvenuto a Leonardo Verona, Blue Diamond in JIFU.

Grazie Cristian, grazie di avermi invitato e per me è un onore essere qua a fare questa intervista con te.

Ho conosciuto il mondo del network marketing 7 anni fa da mio fratello che mi forzò letteralmente a valutare.. anzi neanche a valutare, a iscrivermi nell’azienda dove lui stava lavorando. Era il 2017 e ho iniziato a fare network un po’ per gioco, un po’ per aiutare lui, un po’ perché per sentirmi grande, perché mio fratello ha 9 anni più di me quindi iniziare questo progetto in un team dove loro magari facevano tardi la sera e queste cose mi faceva sentire grande. I primi mesi, un po’ come tutti credo, facevo fatica, avevo paura invitare le persone, ci mettevo un ‘ora anche solo per fare un invito, per decidere chi invitare, fino a che nel settembre 2017 c’era un evento di Eric Worre in Italia, a Torino, e io anche qua, trascinato, vado a questo ‘evento dove faccio quel famoso click che mi ha sboccato completamente.

In quell’evento c’erano 18 mila persone e per la prima volta mi rendo conto che il Network Marketing non era un giochino.

Lì prendo la decisione, mi sblocco, inizio a fare tutto quello che serviva, comprare un corso se c ‘era da comprare un corso, andare ad un evento se c ‘era da andare ad un evento, chiedere 20 euro a mia madre per la benzina per andare all ‘evento successivo. Insomma, mentre vado a scuola inizio a prendere seriamente questa attività e dopo un po’ di mesi, sei mesi dopo, marzo -aprile 2018, faccio la mia prima qualifica, faccio i miei primi 1000 euro.

Nei mesi successivi continuo a lavorare con intensità ma per tutto il 2018-2019 fino a metà 2020 facevo 500 euro un mese, l’altro zero, il mese successivo mille. Ci sono tantissime persone nel network marketing in quella fase lì, che è la fase più tosta, perché è una fase dove non riesci davvero a vivere di network, però al contempo sei consapevole che funziona, sei consapevole che sei a tanto così da poter cambiare realmente la tua vita.

Se mi devo fare un complimento, il mio unico pregio in quei due anni lì è non aver mollato, perché avevo 18, 19, 20 anni ed è facile distarsi e pensare alla tua carriera lavorativa è l ‘ultimo dei pensieri, e per me non è stato così. Io ho messo da parte tutto, ho messo da parte divertimento, amici, qualsiasi cosa. Mi sono addirittura trasferito dove avevo il mio team.  Li ho fatto due anni difficilissimi, in cui lavoravo 18 ore al giorno, risparmiavo i soldi per fare la spesa, per comprarmi i corsi e reinvestivo tutto nel business. Dopo due anni così, a giugno del 2020, succedono due cose. Cambio azienda e ho iniziato il mio percorso Jeunesse. Li è iniziata la mia crescita che va avanti fino ad oggi. Dopo due anni ho cambiato azienda e per un anno sono stato in BE e  a ottobre 2023 ho abbracciato al 100% il progetto con il lancio in Italia.

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Arrivato a un certo punto, e precisamente ad Ottobre, decidi di essere tra i pionieri e di portare JIFU in Italia. Come è stato questo incontro e come è nata questa forza così grande di portare avanti un nuovo progetto?

Quando ho iniziato a valutare JIFU, in realtà io venivo dal mio miglior anno nel network marketing a livello di incassi. Però cosa succede? Succede che dopo un po’ di mesi in BE mi rendo conto che per quanto stessi guadagnando molti soldi non avevo obiettivi chiari. Come ha detto Alex Zanardi,  non si è tristi o felice in base a dove si è ma in base a dove si sta andando. A me piaceva dove ero ma non mi piaceva dove stavo andando, non avevo prospettive, non mi sentivo in crescita, non avevo mentori che avessero fatto risultati molto più grandi di me che mi potessero guidare verso i miei obiettivi.

Allo stesso tempo mi sentivo che stavo tradendo la visione del mio team. Perché dicevo, se io non ambisco a fare due volte quello che sto facendo, vuol dire che il ragazzo del team che sta facendo mille euro al mese e magari il suo sogno è arrivare a fare 5 .000, non ci può ambire.

Sentivo che si stava creando questa situazione e non credevo nella visione aziendale del progetto. Quindi da lì succede semplicemente che mi rimetto in contatto con le uniche persone probabilmente nel mio percorso che mi avevano ispirato davvero, che davvero mi avevano fatto percepire che si poteva avere di più dal network, che c’era di più e ci si poteva guardare affacciare anche a livello internazionale e quindi mi rimetto in contatto con Stefania e Daniel e vado in villa da loro in Sardegna che erano in vacanza li e mi metto a prendere in considerazione davvero JIFU per due ragioni:

  • la prima è quella che ti ho appena detto, il fatto che cercavo qualcuno che mi potesse guidare, che mi dicesse guarda che la strada da qui a qui si fa così … in modo da poter anche io ispirare il team, crescere, andare in una direzione, dare una direzione al team.
  • Il secondo aspetto è una visione in cui credere, quindi dei prodotti, dei servizi, una visione aziendale che mi convincesse.

E quindi qua tu hai trovato un po’ quello che stavi cercando e che ti mancava

Esatto. La cosa che mi è piaciuta molto era il fatto che essendo un azienda nuova in Italia, potevamo fin da subito impostarla con una certa cultura, come una certa serietà, era un ambiente incontaminato e quindi dove la cultura aziendale e anche i prodotti e servizi potevano essere in qualche maniera guidati, condotti dai leader, anche perché è un azienda che dà molta libertà di espressione alla leadership, ad esempio la piattaforma educativa, la parte JIFU University, la parte in cui le persone si formano sul mondo del business, del mondo del training, eccetera, eccetera, l ‘ho costruita sostanzialmente io insieme ai leader. Quindi questa libertà di costruire l’azienda, di impostarla in maniera corretta e non trovare un ambiente già compromesso mi ha spinto molto.

Ad oggi quante persone fanno parte del tuo team?  Lavori più online o sei più per gli incontri di persona. Come è organizzato il tuo lavoro?

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In questa fase sto molto riscoprendo anche l’offline, lavorare dal vivo e in particolare gli eventi e workshop. Se da una parte l’online ti dà velocità, di essere più rapido, di fare volumi più rapidamente, di fare crescite che offline non riusciresti a fare, l’offline aiuta tantissimo sulla solidità.

Le persone hanno bisogno di vedere che tutto questo è reale, non gli basta fare una zoom ogni tanto, hanno bisogno di una stretta di mano a volte, che le passi a prendere sotto casa, di andare in un bar a bere un caffè, riscrivete gli obiettivi.. e tutto questo è insostituibile e me ne sto sempre più rendendo conto degli ultimi mesi.

Domanda, giovane attira giovane o nel tuo team ci sono anche persone che magari sono un pochettino più più grandi di età?

Allora, la verità è che abbiamo un team molto giovane. Negli ultimi sei mesi però ci sono state molte persone che hanno avuto buoni risultati, buoni numeri, anche un di età più adulta, soprattutto grazie al fatto che in JIFU ci sono i prodotti. Prima era un business solo digitale, quindi era anche più un target giovanile. Adesso stiamo ampliando servizi e prodotti e questo ci permette di avere tante nuove persone che si avvicinano al business.

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Come organizzi la tua giornata da networker? Lasciamo perdere quella da leader, perché da leader parlerai con il gruppo, momenti di grandi, diciamo di condivisione, però la tua propria attività specifica da networker?

Sicuramente sono in una fase molto manageriale, quindi i compiti da leader riempiono molto la giornata. È chiaro che rimane il fatto che bisogna guidare sempre con l’esempio. Quindi, numero uno, io non esiste una singola giornata in cui non investo almeno un’ora, due ore a formarmi. Una cosa che faccio, che può essere un consiglio utile per chi legge questa intervista, è preparare ogni mattina una to-do list della giornata e non esiste che io vado a letto senza aver completato quella to-do list. E quelle to-do list sono sempre azioni finite, quindi io posso dire l ‘ho fatto, perché alcune volte se scrivi azioni generali non le puoi fleggare, non puoi dire di averlo fatto. Quindi azioni finite e specifiche e che dipendono totalmente da me. Se dipendono da qualcun altro, no, perché poi rischio di arrivare in fondo alla giornata, che non lo terminate. E poi ovviamente faccio sempre un pò di recruiting personale.

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Quali sono i tuoi obiettivi nel medio e lungo periodo e poi quali sono i consigli che ti senti di dare a chi sta iniziando questa attività e chi magari ha già intrapreso questo percorso ma fa fatica magari a raggiungere quei suoi risultati.

Un mio obiettivo di quest’anno è il Black Diamond, senza dubbio. Ho l’obiettivo di fare un grosso evento JIFU in Europa di almeno 5 .000 persone in sala.

Se poi vogliamo parlare di consigli a nuovi networker o persone che sta facendo fatica, ti dico, se parliamo di nuovi entrati, i consigli sono sempre i soliti due tre. Segui chi ha risultati, ma non ciecamente, ma quasi. Io dico sempre così. Ciecamente no, perché se segui ciecamente non capisci il perché delle cose. Se non capisci il perché delle cose non le puoi insegnare. Quindi cerca sempre di seguire i risultati capendo il perché si fa in quella maniera lì

Secondo fattore è non guardare la dashboard, non guardare quanti soldi stai facendo, guarda quanto stai crescendo, quanto stai migliorando. E lo dico perché, uno, i risultati sono una diretta conseguenza della persona che diventi. Due, il vero risultato è la persona che diventi. Se a me dicessero, Leo, immaginati una realtà parallela in cui ti rifai un culo come ti sei fatto, ma non arrivi a guadagnare le cifre che guadagni e continui fuori dal network, lo rifaresti? Assolutamente. Perché il fatto di poter vivere non avendo più paura del giudizio degli altri, essendo consapevoli di cosa vuoi, essendo consapevoli che una vita felice è una conseguenza del fatto che tu lotti per obiettivi che senti tuoi e non per essere accettato dalla società o come vivono la maggior parte delle persone, solo questa cosa qua vale il prezzo, vale il prezzo che il network richiede di pagare.

A chi sta facendo un po’ di fatica, dico semplicemente focalizzati su dove eri e dove sei adesso, dico la prima cosa. Cioè nota dove eri sei mesi fa e dove adesso, perché sicuramente o sei più avanti in termini dei risultati o ti senti più sicuro a fare determinate cose. Magari sei mesi fa non sapevi parlare in pubblico, adesso sai parlare in pubblico. Magari tre mesi fa non sapevi vendere, adesso hai delle buone skills di vendita. Quindi nota innanzitutto il progresso, perché spesso l ‘errore che facciamo è voler sempre di più non ricordandoci da dove veniamo, non ricordandoci qual era la situazione sei mesi l ‘anno fa.

Io sono stato in depressione da diamante. Poi dicevo, oh, Leo, aspetta, guarda dove eri l ‘anno fa. Tu sognavi il diamante. Adesso sei nella situazione da sogno rispetto a dove eri. Ok, ne usciremo, gisto? Quindi c ‘è sempre un giorno dopo la notte. Quindi questo è un aspetto.

Il secondo aspetto è probabilmente ciò che ti separa dal risultato che vuoi, ovvero azioni di cui hai paura. Quindi domandati che cosa mi spaventa ad oggi, che cosa non sto facendo perché oddio è fuori della mia comfort zone, oddio chissà se sono capace. Questo è un secondo aspetto.

Terzo consiglio, non far paragoni con gli altri.

Negli anni ho imparato che ognuno ha la sua storia. Io mi ricordo perfettamente che nel mio secondo e terzo anno di network, dove veramente mi uccidevo di lavoro e vedevo tantissime persone del mio stesso rank, fare rank up, parlare sul palco e io no. E io lì sulla sedia di plastica in fondo a guardare. Un evento, due eventi, tre eventi, quattro eventi, due anni così. E del team di cui facevo parte oggi non c ‘è neanche una persona che ha il mio stesso rank.

Credo che ognuno abbia affronto nel network le stesse difficoltà, a livello quantitativo, ma in ordine diverso. C ‘è chi parte subito forte e magari un altro parte piano, però chi parte forte, perché magari ha carisma, ha parlantina, poi non saprà gestire il suo team chi ha difficoltà e parte piano, perché non ha affrontato quella difficoltà. quindi tu magari sei più indietro, ma quando tu avrai quei risultati lì tu saprai gestire meglio determinate situazioni e lui invece no.

Quindi tutti alla fine affrontano un sacco di sfide, non ti paragonare.

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