Formazione

La Voce: il più potente e innocuo dei “vaccini” di Andrea Bordin

Credo che non ci sia dubbio nel dire che tutti gli esseri umani sono accomunati da un desiderio: quello di essere felici.

Ho sempre pensato che in realtà la felicità altro non sia che l’insieme di tanti piccoli stati di Buon Umore fitti fitti uno legato all’altro. Tanto più a lungo riusciamo a mantenere la consequenzialità di quei momenti, tanto più la nostra Vita può essere resa appagante da quelle Emozioni che sono il motore di un’esistenza ricca, sana, piacevole e persino in salute.
In questo modo mi è più facile considerare la felicità uno “stato dell’essere” anziché cadere nell’inganno che essa possa dipendere, anche solo in parte, dal possedere qualcosa di materiale.

Questo perché quella consequenzialità di momenti di piacere e di Buon Umore è condizionata in realtà dalle cose che ci accadono e poco da quelle che possediamo.
Il nostro umore è in balia di ciò che ci capita e quando questo non ci piace, non sappiamo dargli altro che significati negativi.

È in questo modo che il nostro piacere scompare, facendoci sprofondare in uno stato difficile, nel quale le emozioni che ci pervadono sono l’ansia, la rabbia, la frenesia, il senso di impotenza, di inadeguatezza, di perdita di controllo della nostra vita e fino a sfociare nell’aggressività e nella violenza prima verbale e poi fisica.

Questa è l’escalation più diffusa che, se osserviamo bene, possiamo notare in tanti di noi. O sbaglio?
In questo mondo che sembra essere governato dallo stress eccessivo, diventiamo sempre più fragili e incapaci di mantenere il nostro equilibrio emotivo.

Alcuni di noi sono in realtà consapevoli di tutto ciò, ma non abbiamo nemmeno la più pallida idea di cosa possiamo fare per aver cura della nostra “igiene emotiva”. Ammesso e non concesso che sia chiaro il significato profondo e l’importanza di tale concetto.

È quanto sta accadendo da qualche mese a questa parte in modo sempre più evidente.
Stiamo andando emotivamente alla deriva e molti rischiano di non saper ritornare in porto.
Di sicuro, siamo tutti immersi in un generale stato di tensione dettato dalla rabbia per ogni cosa che non ci piace, dall’ansia di gestire tutto e tutti in fretta e dalla frustrazione per ciò che non riusciamo a comprendere e fare. Infine diventiamo preda dell’apatia che inevitabilmente ci assale nel momento in cui, esasperati da tutto ciò, ci arrendiamo inermi.

Ora più che mai, abbiamo la necessità di un “filtro emotivo”.
Lo vorrei dire a tutti ma so che solo i più sensibili mi ascolteranno.

Abbiamo tutti bisogno di proteggerci dalla contaminazione non solo dei virus, ma soprattutto dalla diffusione di uno stile comunicativo e comportamentale aggressivo e violento che può mettere a rischio la nostra stessa esistenza.

Lo farà molto di più e in modo più subdolo di quanto abbia e stia facendo lo stesso virus, nostro compagno di vita degli ultimi due anni.

Il nostro corpo non è progettato per vivere lunghi periodi di totale emergenza tant’è vero che, una parte del nostro sistema nervoso ha il compito di provocare l’omeostasi (l’attitudine propria degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell’ambiente tramite meccanismi di autoregolazione).

Se però non cerchiamo di agevolare questa funzione quando il carico è molto alto, rischiamo di mandare in tilt il nostro stesso sistema.

In periodi di alta tensione emotiva, se vogliamo salvarci ed evitare di indebolire il nostro sistema immunitario nutrendoci troppo frequentemente di emozioni difficili, dobbiamo essere capaci di tenere la rabbia, l’ansia, l’aggressività e l’apatia a debita distanza da noi.

Di strategie per questo ce ne sono in realtà davvero tante come la sana alimentazione, il coltivare maggiormente le cose che più ci piacciono come i nostri hobby o fare sport, prestare minore attenzione alle notizie brutte e ansiogene, fino ad arrivare alla meditazione.
Sono tutte cose che permettono di stare fuori da ciò che il mondo attorno a noi sta generando in termini di emozioni.

Oltre a tutto ciò, la cosa ancora più bella è che possiamo trovare un po’ di quella protezione che ci serve, in una delle cose che facciamo più spesso: parlare.

O meglio, parlare sapendo usare la nostra Voce per generare buone emozioni per noi e per chi ci ascolta.
Essa può essere quel filtro capace di contrastare le emozioni più difficili e rispondere con emozioni piacevoli.

Le Neuro-Scienze, hanno dimostrato che il suono della propria Voce può agire sui nostri stati d’animo in modo rapido e certo, a condizione di scoprirne i segreti.

Per esempio, se usiamo la nostra Voce parlando più lentamente, con volume basso e concedendosi delle pause brevi tra un periodo e l’altro, essa, influenzando prima la respirazione e poi la frequenza cardiaca, sarà capace di attivare quella funzione vitale del nostro Sistema Nervoso Autonomo che prima ho citato: l’omeostasi. Per lo stesso motivo la Voce può anche essere un potente attivatore di Energia sempre disponibile in pochi secondi.

Mi sento di dire che, quando impariamo ad affidarle l’azione di governo delle nostre emozioni e decidiamo di provare le migliori per il maggior tempo possibile, l’azione generata su di noi dalla nostra Voce, può essere equiparata a quella di un innocuo e potente “vaccino”.

Qui si chiude il cerchio: la Voce può essere capace di creare quei frequenti stati di buon umore e piacere che, uno dopo l’altro, fitti fitti, possono coadiuvare il nostro Sistema Immunitario e anche condurci alla felicità.

Andrea Bordin: formatore, Studioso di Psicologia della Voce, Vocal & Communication coach, ideatore del metodo NeuroVoiceColors®

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