Network Marketing

Il design italiano nel Network Marketing. Intervista ad Antonio De Rosa

A distanza di un anno una nuova ed entusiasmante intervista a Antonio De Rosa che ci racconterà come la sua professione di Designer e uomo di comunicazione e marketing si colloca nel mondo del Network Marketing.

Del Network Marketing si sente spesso parlare quando grossi Leader si muovono da una compagnia all’altra, portando con loro reti, professionalità ed ambizioni.

Si parla un po’ meno del Network Marketing quando grosse personalità vanno ad arricchire le fila Corporate delle Compagnie. Chi vive questo mestiere sa benissimo quanto sia importante il rapporto tra la Compagnia e la Rete e quanto importanti siano quelle figure che, più o meno dietro le quinte e più spesso sopra i palchi, portano in giro il verbo del Network.

In questo ritratto si colloca perfettamente Antonio De Rosa, Designer ed uomo di comunicazione e marketing, che da 25 anni, rigorosamente tra le fila di compagnie di network marketing, porta il design italiano sui palchi di mezzo mondo.

Giusto 2 cose su di te…
Con piacere. Ho 44 anni, da 25 nel mondo del network marketing, sempre dietro le quinte. Ho iniziato come un normale graphic designer fino a ricoprire cariche dirigenziali nei board di varie compagnie. Attualmente sono CoFounder e Responsabile Marketing Internazionale per una compagnia di cui si sentirà parlare molto presto.

Hai avuto numerosi premi internazionali. Questo conta nel Network Marketing.
E’ vero, ho vinto il CES di Las Vegas con la Best Innovation per due anni di fila e mi sono portato a casa anche lo Star Awards al Photokina per un progetto sviluppato con Polaroid, ma il rapporto che hai con il prodotto e con la gente, nel network marketing, è molto diverso. Le competenze possono sembrare le stesse, ma i tempi di risposta e la velocità di attuazione è quello che fa la differenza.

Antonio, cosa ti spinge a voler insistere con il Network Marketing?
Adoro il fatto che puoi saltare molti filtri e parlare direttamente alle persone. Il pubblico ti da responsi diretti su quello che produci e senti una responsabilità maggiore verso l’utente e verso chi ti aiuta a distribuire il prodotto che hai contribuito a disegnare.

Cosa rende questo mondo così affascinante?
Si può sperimentare, c’è molta voglia di innovare e di rinnovare. Non ci si ferma dinanzi ad un risultato ma si cerca di guardare oltre. Negli ultimi 10 anni è cambiato molto, nuove generazioni di networker, l’avvento massiccio dei social e tantissimi competitor. Insomma è un modo in continua evoluzione ed una sfida continua per chi come me deve parlare alle persone che fanno parte di questo universo.

C’è davvero bisogno di “design” in un mondo così pratico?
Si, moltissimo. Prima il prodotto da Network era elitario e quasi incomparabile. Adesso con la generazione Amazon e Netflix, tutto è condivisibile, verificabile e…comparabile. Quindi se realizzi semplicemente qualcosa di overpriced che non ha contenuti e sostanza, il fallimento è dietro l’angolo. Ora la ricerca dell’immagine e il vestito con cui un prodotto è costruito e venduto sono diventati elementi ancor più fondamentali.

Si strizza l’occhio ad una diversa generazione, non possono non essere tenuti in conto quei parametri “comuni” che si usa quando si disegna, progetta, produce un prodotto “da scaffale”. Il plus del Network è il Network stesso. E’ la partecipazione ad una visione di insieme della tua Compagnia che ti permette di sentirti parte di un qualcosa, dal quale non esci solamente come un migliore consumatore ma anche e soprattuto come un nuovo tipo di imprenditore.

Cosa cambieresti?
Cambierei alcuni nepotismi, alcune forzature vecchio stampo che a volte fanno etichettare questo mondo come “settario”. In giro c’è parecchia fuffa e quando entri in un ambiente pieno di fumo fai difficoltà a scorgere la sostanza vera e propria. Qualcuno negli USA sta proponendo di cambiare nome al Multilevel Marketing e di trovare una accezione più moderna ed estesa. Un rebranding, insomma. Credo che questo possa avvenire solamente con i fatti e con i risultati.

Ci sono tantissime nuove realtà interessantissime. Il progetto di cui faccio parte è sicuramente uno di questi. Abbiamo passato qualche anno buio per via di un proliferare di scam e piramidi ma ora quella nebbia si sta diradando e chi ha avuto il coraggio di tenere la barra a dritta navigando in quel mare in tempesta, tra poco approderà in porti sicuri.

Hai toccato tanti settori nel Network. Qual è quello più interessante a tuo dire ora?
Sono di parte, ma è il momento di creare un qualcosa di nuovo, un posto a metà tra il fisico e il virtuale, tra il globale ed il locale, dove chi fa parte di una Community worldwide può beneficiare degli effetti una reale economia condivisa.

Dopotutto è quello che il Network sempre auspica: benessere ed abbondanza. Per tutti.

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