Formazione

I 4 modi in cui una Voce ti condiziona di Andrea Bordin

Ricercando tra gli studi di diversi neuro scienziati e tra quelli di Julian Treasure, considerato al mondo uno dei massimi esperti di suono, ho dedotto che ci sono 4 modi in cui il suono della Voce ci condiziona mentre la ascoltiamo, sia che si tratti della nostra che di quella di altre persone.

In un’attività basata essenzialmente sulla relazione tra individui così com’è quelle di un Networker, questo aspetto assume proporzioni enormi. Sottovalutare gli effetti del suono della Voce su di noi e su chi ci ascolta, potrebbe costarci caro in termini di opportunità.

Al contrario, solo il fatto di diventarne consapevoli, ci apre le porte ad un mondo non solo affascinante ma anche di grande evoluzione con ripercussioni positive sulla nostra igiene emotiva, che impatta immediatamente sul nostro carisma e quindi sulla nostra credibilità.

Vediamo quindi insieme quali sono i 4 modi in cui il suono della nostra può compiere tale magia.

Il primo è fisiologico.

Una Voce potente, caratterizzata però dalla combinazione di volume alto e tono acuto, procura immediatamente una grande produzione di cortisolo, l’ormone dell’aggressività.
Qualunque stile di Voce riesce anche a condizionare la respirazione, il battito cardiaco e le onde cerebrali.
Infatti una Voce composta da Volume medio basso, tono basso, tempo lento e pause esitanti, incide anch’essa, questa volta producendo effetti fisiologici diametrali rispetto ai precedenti: produzione di dopamina e ossitocina, la respirazione rallenta e così anche la frequenza cardiaca, mentre le onde cerebrali passano da beta ad alta frequenza ad alfa.

Il secondo modo in cui la Voce ci condiziona è psicologico.

La musica è la forma di suono più potente che conosciamo, capace di condizionare il nostro stato emotivo. A seconda della musica che ascoltiamo, proviamo una vasta gamma di stati d’animo che vanno dalla tristezza all’euforia e alla gioia.

Fai un esperimento ascoltando in sequenza veloce l’Adagio di Albinoni e subito dopo On top of the word degli Imagine Dragons.

La musica non è l’unico tipo di suono che condiziona le nostre emozioni e in fatto di capacità di condizionamento emotivo, la Voce non è certo la seconda.

Il terzo modo in cui la Voce ci condiziona è cognitivo.

Non siamo in grado di capire due persone che parlano contemporaneamente giusto?
Il nostro cervello ha una potenza elaborativa notevole ma non a sufficienza per classificare i suoni e catalogarli quando sono distonici e incongruenti a tal punto da non associarli alle parole e ai relativi significati. Questo è uno dei motivi per cui la nostra produttività in ambienti con suoni diversi, si abbassa fino al 66%.

L’effetto non cambia di molto se a parlare è una sola persona non dotata di una buona capacità di articolazione del parlato. I suoni che produrrà saranno artefatti rispetto a quelli che noi siamo abituati ad associare ad ogni singola parola. Il risultato sarà un affaticamento dettato proprio dalla difficoltà di sintetizzare il suono di ogni parola, fino al punto in cui il nostro cervello deciderà autonomamente di investire energia in altre attività. Noi che ascoltiamo, prenderemo consapevolezza di tale reazione, quando ci renderemo conto che stavamo pensando ad altro anziché ascoltare chi parla.

Il quarto modo nel quale la Voce ci condiziona è comportamentale.

Dopo quello che abbiamo appena letto, il condizionamento comportamentale è facile da desumere.
Se per esempio, ti rendi conto che quando parli le persone tendono ad allontanarsi da te e a chiudere frettolosamente la comunicazione, i motivi potrebbero essere fondamentalmente due: problemi di digestione o problemi di Voce. Nel primo caso il tuo alito potrebbe non essere particolarmente profumato. Nella seconda ipotesi potrebbe essere che tu abbia l’abitudine ad usare un volume troppo alto rispetto alla prossemica (distanza tra individui nella comunicazione).

È questo uno dei tanti esempi che potremmo citare, anche se forse non il più comune.
Infatti credo che invece la situazione più comune sia l’uso di una Voce che denota aggressività generata da un volume medio alto, un tono acuto, tempo veloce e ritmo incalzante.

È vero, è uno stile comunicativo in voga visto che abbiamo fior fiore di esempi che sono convinti che per avere successo serva anche uno stile del genere. Potrebbero avere ragione ma a breve termine. Dal punto di vista psicologico e quindi comportamentale, la reazione di chi ascolta potrebbe essere di assecondare e anche accettare tale aggressività “sonora”. Tuttavia, le reazioni fisiologiche, psicologiche, cognitive e comportamentali ai suoni in generale, seguono logiche dettate da Madre Natura. A partire dalle reazioni fisiologiche e poi di conseguenza tutte le altre, il suono della Voce innesca una tale varietà di effetti a catena nel nostro complicatissimo sistema nervoso, che illudersi del fatto di poterle governare proprio con un tale stile comunicativo, è a dir poco da sprovveduti.

Riflettendo su questi dati, credo non ci sia un solo motivo al mondo per non considerare l’idea di investire del tempo per imparare ad usare la nostra Voce con maggiore consapevolezza e farla diventare un grande alleato per la nostra migliore personalità.

Ma non basta pensare alla nostra Voce. Come abbiamo letto, serve anche rendere consapevoli il maggior numero di persone, soprattutto quelle a noi vicine.

Andrea Bordin: formatore, Studioso di Psicologia della Voce, Vocal & Communication coach, ideatore del metodo NeuroVoiceColors®

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